#una gallina padovana
  • CHI SONO
  • PROGETTI
    • Ilcieloinunastanza
    • lastanzadellevoci

25 Aprile

Ieri le note di una versione lenta e malinconica di Bella Ciao e le parole del testo cadenzate dalla voce dolente di Marlene Kuntz e da quella aspramente dolce di Skin mi hanno riempito la testa tutto il giorno. L’ho ascoltato più volte quel pezzo e ogni volta mi assaliva un sentimento incerto di struggente malinconia e di furore patriottico. E ripensavo a tutte quelle esistenze stritolate dall’ingranaggio impietoso della Storia che inavvertitamente sacrifica le piccole storie individuali. Vite umili e grandiose costrette a deviare dal loro corso prevedibilmente e serenamente rettilineo e piegarsi in destini tragici. La storia siamo noi ci ripete stancamente De Gregori, noi che subiamo le scelte imposte dall’alto, senza altra scelta se non aderire coraggiosamente a ciò che sentiamo giusto e vero e improrogabile, rimettendoci la vita talvolta oppure ubbidire o fuggire codardi per avere salva la pelle ma non più l’orgoglio di esistere.

E con le cuffie nelle orecchie passeggiavo in una città che lentamente e gradualmente si sta ripopolando di essere umani a discapito della libertà indisturbata degli animali che nel frattempo si sono felicemente appropriati degli spazi urbani.

Percorrevo nuovamente le strade che mi conducono a casa di un’amica per prelevare la consueta cassetta di frutta e verdura settimanale e annusavo nell’aria l’odore appena percepibile di un’esile speranza, una timida apertura, una lieve libertà e inopportunamente, forse, ho sperimentato un sentimento di gratitudine.

E non so bene a cosa dovessi questo sentimento che ammetto di conoscere poco, forse me l’ha suscitato la luce della sera di questo giorno radioso di primavera che allungava pigramente le ombre sul terreno e che accendeva le petunie di un rosso sgargiante sul punto di esplodere o forse sarà stato il larice solitario che pareva avere assorbito la luce del giorno e ora la riverberava dolcemente attorno a sé, o il vociare indistinto e gaio di tre adolescenti che passeggiavano nelle vie del parco, il volto coperto dalla mascherina ma negli occhi l’allegria incurante tipica della loro età, oppure è stato l’abbaiare festoso di un cane in lontananza, non lo so, ma improvvisamente mi sono sentita grata e quasi felice.

Daniela

Post Views: 0
Condividi
4

Le persone hanno guardato anche

10 Luglio 2021

Il silenzio


Leggi di +
20 Giugno 2021

Approdi diversi


Leggi di +
15 Marzo 2021

Io…


Leggi di +

Comments are closed.

#BORNTOBEONLINE |
Questo sito utilizza Cookie al fine di migliorare la navigazione degli utenti. Accetto Leggi di più
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA