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Asagao 朝顔 “Convolvolo”

Asagao 朝顔
“Convolvolo”
Nella poesia giapponese antica, in particolare in quella d’amore,
il nome di questo fiore rimandava mentalmente al volto di una bella ragazza o della propria innamorata amata.
ASAGAO COME FUGACITÀ DELL’ESISTENZA; ASAGO COME L’ EFFIMERA RUGIADA; ASAGO COME CONVOLVOLO, IMMAGINE DELL’EVANESCENZA ESTREMA.
Per ogni rimando simbolico, ecco un poeta che scrive versi, ispirato dai colori e dall’eleganza dell’Asagao
(Giuseppe Giordano
La Natura in versi- dalla COLLANA DI STUDI GIAPPONESI IL CANTO)

COME VISO DI UNA BELLA FANCIULLA O DELLA PROPRIA AMATA
«Ve ne siete andato
senza rimaner qui con me,
dopo aver visto il mio volto, che non
è un fiore di asagao ma che vi ha fatto capir tutto.»

Versi anonimi in cui è la poetessa stessa a paragonarsi a un convolvolo

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Ambascerie di ritorno dalla Cina pare portassero in patria dei kenigoshi, che in un secondo momento furono indicati con il nome di asagao. Il kenigoshi, però, è una pianta con proprietà curative, laddove l’asagao, pharbitis nil choisy, è una pianta perenne appartenente alla famiglia dello hirugao, ed è coltivato a fini puramente estetici; fiorisce in estate e i petali dei suoi fiori, che hanno la caratteristica di sbocciare al mattino per poi appassire la sera stessa, sono ricoperti da una leggera peluria.

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