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COME ULTIMO ATTO D’ AMORE

di Ines Maria Guadagnini
La grande sala d’ attesa del Palazzo del Tribunale era praticamente deserta, se non fosse stato per la presenza di due persone, un uomo ed una donna, sedute una accanto all’ altra, silenziose.
Tutto intorno, lungo le pareti bianche, poggiava una fila di seggiole. C’ erano anche, in quella sala, due finestroni alti e antichi, che non consentivano però di buttare lo sguardo giù nel grande giardino sottostante, quasi a voler negare a chiunque si fosse trovato in quel luogo, per un qualsiasi contenzioso, la possibilità di dare ristoro all’ ansia dell’ attesa, anche solo per un po’.
L’ uomo e la donna giravano lo sguardo un po’ di qua e un po’ di là, come non sapessero dove posare la loro evidente inquietudine, ma con un’ aria per nulla dimessa, anzi. Lui era un bel signore dall’ aria elegante, che sembrava voler ostentare ancora la baldanza del passato; teneva le gambe accavallate che esponevano i pantaloni con il risvolto e le scarpe erano lucidissime, segni evidenti di una cura costante. Anche lei era elegante, con quel suo cappotto cammello, aperto su di un completo blu con gonna e giacca di lana; un giro di perle al collo e le scarpe con un filo di tacco . Portava i capelli raccolti sulla nuca e il suo bel viso risplendeva illuminato dal sole che entrava da quei finestroni alti e antichi. Lo sguardo però era altrove, molto lontano da lì.
Attendevano la chiamata, in silenzio, pazienti .
Venne il momento di entrare in aula, il Giudice era pronto per dare il verdetto.
La sentenza di divorzio fu sancita ! Il loro lungo matrimonio era sciolto !
Senza più rancori, i due coniugi avevano ormai accettato, di comune accordo, di separare le loro vite. Gli amori finiscono, era inutile continuare a farsi del male, avevano pensato entrambi. Ora potevano, finalmente, lasciarsi alle spalle anni di litigi e di reciproche incomprensioni. Era ormai chiaro che, giorno dopo giorno, il piacere di continuare a stare insieme, amandosi, si era logorato, sfilacciato come una vecchia coperta che non dava più calore perchè troppo a lungo ignorata, o peggio maltrattata e buttata in un angolo, per poi essere completamente dimenticata.
“ L’ udienza è tolta “ disse infine il Giudice che però, prima di andarsene ebbe un’ esitazione, aveva ancora un’ ultima domanda da rivolgere ai due ex coniugi, fuori dal giudizio, per semplice curiosità :
“ Perchè solo ora questa decisione ? Perchè alla vostra età ? “
Lei era una donna di settantadue anni, lui un uomo di settantacinque.
Per la prima volta Marta e Giuseppe si guardarono, gli occhi velati di disperazione :
“ Vede giudice, qualche tempo fa abbiamo perso il nostro unico figlio. Prima non abbiamo mai voluto dargli questo dolore “ risposero insieme.
Poi si incamminarono verso l’ uscita, nuovamente silenziosi, così come erano arrivati,
ognuno a custodire nel proprio cuore quell’ unico amore che non sarebbe finito mai.

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