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La domenica dei poeti: “Dove accado”di Anna Leone

Per la domenica dei poeti, Anna Leone  in un suo testo poetico dal titolo “Dove accado”, tratto dalla raccolta di poesie “Polena”, anno 2020- Puntoacapo editore.

una poesia di

Voce di Marina Agostinacchio
Ascolta il testo al link:
https://anchor.fm/lastanzadellevoci/episodes/Dove-accado-di-Anna-Leone-e1n1e4i

Il testo di Anna Leone, disposto in uno spazio tutto giocato in verticale per mezzo di versi ritmici allitteranti, costituiti da tre parole, due e una, si configura nell’ambito di una poesia essenziale di stampo ungarettiano – primo dopoguerra. Sennonché la Leone si inoltra in sentieri più radicati alla condizione di un dolore non risolto, né convertito in afflato metafisico, illuminato dalla parola.
E’ un dolore, quello della Leone, consapevole del proprio percorso: da un centro vivo e pulsante che porta con sé l’odore delle zagare, quello dei sogni e degli antichi ricordi, come dell’essere disposto al volo e alla piena adesione di sé tutta umana, si diramano quelle che la poetessa definisce “Radici zingare e fertili”, quasi a sottolineare nel viaggio fecondo una ricerca costante di approdo. Ma lei è lì, apparizione mobile, sinuosa e insinuata nell’intrico di segni che dalla sua “corolla viva” si aprire a sentieri plurimi.

DOVE ACCADO

Diramazioni fertili
abbracciano il centro,
corolla viva
tramanda radici
zingare,
zagara al vento
maestrale,
spalancata a un cielo
risolto di voli,
divaricata al bacio,
supina a un piacere
più simile al dolore.

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