Born To Be Online

Nuovi scenari

Ieri pensavo allo scritto di Stella:Le mascherine. In sostanza Stella dice di accorgersi ora più di prima dell’espressione degli occhi della gente che incontra. Le mascherine diverrebbero quindi un mezzo per esaltare le emozioni di chi le indossa. Ma quali scenari, mi sono detta, si apriranno nella fase due del coronavirus? Dalle mascherine ai guanti in lattice, ai gesti controllati delle mani…. Mani che salutano allungandosi verso gli altri, mani che accarezzano il volto, mani che scivolano attente sul corpo per svestirlo dagli indumenti al ritorno dalle spese al supermercato e da altri luoghi.
Come cambieranno il linguaggio del corpo, i comportamenti, le relazioni con gli altri?
Io come mi porrò all’interno di uno spazio delimitato senza sbavature, attenta a non inoltrarmi nel “territorio” dell’altro? E quale percezione avrò dell’altro e l’altro di me?; quali scelte opererò al mattino, appena alzata? Già sono cambiate le abitudini: sveglia al mattino intorno alle sei e mezza, lavaggio accurato delle mani; dopo la preparazione delle colazioni per la famiglia, rilavaggio delle mani,guanti,igienizzazione dei bagni, di nuovo mani, guanti, ritiro della carta, usata per asciugarle, dai secchielli, posti accanto ai rotoloni scottex, preprazione personale per la video lezione…
Risparmio il lettore dall’elenco delle azioni post collegamenti in video con gli studenti. Certo è che così non era fino al 27 febbraio.
Inoltre le parole che non mancavano e a profusione negli incontri con tutto quel meraviglioso universo umano che dà senso al nostro essere persone saranno contate, forse più accorte perché proprio nello spazio di contenimento del corpo, nelle uscite da casa, misurate, nell’intento comunicativo che non ammette divagazioni, quindi tradotto con la scelta di un linguaggio preciso, dovranno parlare ancora di accoglienza, ma in nuove forme e attraverso una gestualità rinnovata.
Marina

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