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Rileggendo un pensiero del 20 giugno di quattro anni fa

Era il 20 giugno 2016

“Pare che a noi donne piaccia spostare in casa di tanto in tanto mobili e divani o anche solo oggetti. Alcuni psicologi dicono sia per un’intima esigenza di appropriazione degli spazi;come se dovessimo decretare anche dopo anni l’ indiscutibile arbitrio su quanto ci è noto. E ci sentiremmo legittimate a farlo x un diritto acquisito per consuetudine. Bene, oggi ho risistemato alcune stanze,cambiato ordine ad un ordine che sapevo precario.Scrittoio, sedia in camera da letto, divani in salotto,giorni fa la serra,le piante,le riviste di Poesia,i libri. Mi ritrovo capovolta e non solo nella testa”.

Appena quattro anni fa… In questo periodo di forzato starmene in casa, tra una video lezione e l’altra, nei giorni che si susseguono, torno a spostare, a capovolgere quell’ordine costituito e che credevo, se non  per sempre, almeno per un po’. Questa è la volta degli armadi; così dov’erano i cappotti ho sostituito i vestiti , dove invece erano le giacche i golfini. Per non parlare dei cassetti… Tutto riordinato e rigorosamente in scatole, scatoline. Maglioni pesanti, maglie leggere… Infine mi dico:”Ma dove devo andare?”. E’ già primavera inoltrata. Passerà l’estate, tornerà l’autunno. Forse sarà il turno ancora di maglie leggere quando e se uscirò a settembre.

Marina

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