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Diversi tra i diversi: nascere albini in Africa

di Federica Sanguigni
Cosa vuol dire nascere albino in Africa, oggi? Come si vive con la pelle di luna in un contesto nero come la notte e sotto i raggi infuocati del sole?

L’albinismo è una caratteristica genetica ereditaria la quale si manifesta con l’assenza o la carenza di melanina nella pelle, negli occhi e nei capelli. Le persone albine si distinguono facilmente in quanto il colore della loro pelle e dei loro capelli è estremamente candido. Le forti radiazioni solari possono provocare gravi malattie della pelle e anche problemi agli occhi.

Nascere albino significa, indubbiamente, andare incontro a problemi di salute non sottovalutabili. Ma, nascere albino in Africa, è sicuramente una tragedia nella tragedia che costringe la persona a una vita di sofferenze indicibili. A causa di credenze popolari e religiose, gli zeru zeru, come vengono chiamati gli albini e cioè persone fantasma, sono identificati con il male e, di conseguenza, condannati a una vita di emarginazione. Allo stesso tempo, essi sono considerati in possesso di particolari poteri magici e quindi è fiorente l’orrendo commercio di parti del loro corpo.

Bianca

come la neve

ironia di un destino

che mi ha vista nascere

diversa tra i diversi.

L’Africa è una terra meravigliosa, suggestiva, ricca di contraddizioni. Nascere con la pelle nera, ancora oggi, può significare sofferenza e pregiudizio, alimentati dal razzismo e dall’ignoranza. Ma ancor più angosciante e drammatico è vivere un’esistenza in un corpo sbagliato come un errore, essere luce nel buio e voce nel silenzio.

Nonostante le misure prese dai governi africani per contrastare gli attacchi agli albini, i colpevoli del raccapricciante commercio restano, sovente, impuniti. Spesso sono le comunità stesse in cui un albino ha la sfortuna di nascere a volersi liberare dello scomodo fardello, emarginando i membri dalla pelle di luna o, addirittura, cercando di sfruttarne i “poteri”. Ed è proprio da qui che bisognerebbe partire per stroncare il macabro mercato. È necessario un profondo cambio culturale che vada a eliminare la superstizione, l’assurda credenza che l’albinismo sia una sfortuna.

I diritti degli albini, persone normalissime, andrebbero tutelati proprio attraverso un’educazione sociale che insegni alle persone che nascere con la pelle bianca non significa avere poteri magici né essere portatori di chissà quali sciagure. Purtroppo gli stati africani che maggiormente vivono questo particolare dramma poco fanno per tutelare queste persone.

Una colpa.

Sono una colpa.

La paura del male.

Io

Il male.

Io?

No. Essere albino non significa essere la personificazione del male. Non esistono persone che portano sfortuna o le cui parti del corpo possano essere utilizzate per riti magici e propiziatori. Nonostante l’era moderna, però, uomini donne e bambini sono discriminati per una particolare caratteristica del loro corpo. Ancora si ha la presunzione di credere che le persone “perfette” abbiano determinate caratteristiche e che, fuori da certi canoni, si è anormali.

Voglio augurarmi che, attraverso un impegno serio e concreto di educazione e dialogo, si ponga fine a questa incredibile e orrenda pratica e che le persone albine, in Africa, abbiano la possibilità di condurre la propria vita senza bisogno di nascondersi per paura di essere uccise, e senza essere costrette a vivere prive di istruzione e di qualsiasi diritto.

… mi nascondo tra le foglie

incatenata alla mia terra

la mia terra che non mi (ri)conosce.

(I versi in corsivo e le opere in fotografia sono tratti dal libro “Da me a te. Andata e ritorno. Storie di normale diversità”)
da Parole ed Arte
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