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Lo scrigno di Lucia

Prefazione di Marina Agostinacchio
Oggi “Lo scrigno di Lucia”.
Mi piace chiamare in questo modo le parole scritte e in voce di Lucia Andriolo Stagno, le sue sono perle di saggezza vissuta e data in dono a chi la incontra nel suo cammino. Buona lettura e buon ascolto!

Di Lucia Andriolo Stagno
RIFLESSIONI SPARSE
Scelte insensate, scelte dissennate. Quante, nella vita, più o meno per tutti!
Alla mente ogni tanto riaffiora il vecchio e sempre nuovo motto:” Del senno del poi, sono piene le fosse.”
Magra consolazione, che ci mette a contatto con la nostra umane fragilità, vulnerabilità.
Forse un trucco, di fronte agli anni che passano, è recuperare amorevolezza per te e le grandi scivolate, disastrosi capitomboli della nostra vita.
Sono loro che hanno attivato enormi capacità di empatia, resilienza e fatto scoprire tanta creatività che, sotto pelle, magari ti esplode come un geyser.
La scuola della sofferenza talvolta ti fa sentire la voce del cuore a lungo soffocata.
Voce del cuore che apre al ritmo vibrante, inebriante del respiro universale, ti spinge a infilare la chiave nel Mistero ove ti senti finalmente a casa.
Morbidezza, leggerezza: ciò a cui, col tempo che passa, aspiriamo sempre più.
Sgravarsi del passato, del superfluo, di cliché triti e ammuffiti diventa urgente per far circolare sangue nuovo nelle vene, recuperare ossigeno vitale.
Quante fame d’aria, in questi tempi tristi, per malati sventurati di Covid. Un pensiero, per loro.
Ma da parecchio tempo, circola, sempre più avvertita, un altro tipo di fame, fame di vita vera, autentica, sganciata da consumi sfrenati, da egoismi narcisi, da un non- sens dilagante e pure volgare.
Forse recuperare una dimensione di vita più autentica, più aderente ai nostri veri bisogni, più amorevole potrebbe essere proprio la scelta più assennata della nostra vita, capace di limitare rimpianti e tristezze per le decisioni non assennate del passato.
Ci sono 1000 vite in 1 vita: basta volerlo !!!

LA CONVALESCENZA : CONSIGLI D’USO
Vivi la convalescenza ma metti in gestazione il cambiamento.
Quando è maturo, vivilo, con coraggio. Bisogna accettare le sfide della vita che, se amata, sempre risponde, a modo suo, ma risponde.
Respira i presagi di chiarori futuri. Raccogli i fermenti dall’andare dei giorni.
Fai entrare poca vita alla volta, quella che ti senti, anche se è poca.
Non importa quant’è: è quella che riesci a reggere. Ed in quel poco, respira, rassicurati, rafforzati, godi dei progressi fatti.
Non temere la solitudine, ne hai bisogno per ritrovarti e poi… pian piano ti sedurrà sempre più.
Non dar troppa corda a chi dice che ti devi accontentare.
Sì, conviene essere contenti di ciò che si ha già. Però, anche se in una dimensione di sano realismo, dai spazio a sogni e desideri perché lì trovi o ritrovi la voglia di vivere.
L’immaginazione ha un suo valore: mette in moto, accende, prefigura, abbozza, dà carica. Non bisogna illudersi ma neppure spegnersi, inaridirsi sul già consolidato.
Lascia spazio all’imprevisto, che non è sempre negativo…L’importante è sapere in che stato d’animo arrivi, oltre che dove arrivi. Non è tanto stare sulla retta via che ci rende sani, ma s piuttosto stare a contatto col nostro cuore, con quello che prova a dirci…
Scollati dal nostro cuore, infatti, ci perdiamo, non abbiamo più margine, perdiamo la bussola, stiamo male.
Se talora ti senti disorientato, smarrito, non ti devi spaventare. E’ normale in momenti di crisi o passaggio, perdersi.
Bisogna, per ritrovarsi, fare i passi giusti: raccogliersi, spogliarsi di tutto quanto sentiamo estraneo.
E’ terapeutico ritrovare o magari scoprire per la prima volta ciò che è davvero importante per noi, ci fa battere il cuore, inietta fermenti di vita in una esistenza che sentiamo arida e desolata e risveglia la nostra voglia di vivere.
Là, proprio là, dobbiamo ancorarci. Là sentire l’energia vitale che ci innerva.
Scopri la filigrana del mondo e cioè quel ritmo del vivere che dà armonia, cadenzato da respiri profondi, passi lunghi.
Piano piano, troveremo di nuovo casa in noi stessi, magari anche il gusto del vivere e il piacere di viaggiare. L’ equilibrio e l’umore non sono stabili? Un po’ sono gli effetti dei farmaci, un po’ la difficolta di trovare un nuovo equilibrio.
Ma la vita è fatta di equilibri trovati e poi… persi. Pensa, invece, a quante volte ce l’hai fatta, ti sei perso, sì, ma poi ritrovato più sano, forte delle tue debolezze e fragilità, della tua umanità.
Certamente nel passato hai già affrontato situazioni critiche e con successo. Questa che stai affrontando è solo una delle tante volte in cui hai tenuto duro e ne sei venuto fuori…
Accresci la fiducia in te. Non irrigidirti, renditi il tuo cuore morbido e permeabile, aderente alla vita come la foglia all’acqua, in sintonia con tutto quanto c’è di bello e luminoso in te e al di fuori.
Non è facile, tutto questo.
Ma anche piangersi addosso, costa fatica e consuma energie, anche fare la vittima…
Si tratta di scegliere la qualità della nostra vita e la qualità dipende molto da noi.Ascolta la voce di Lucia in una divertente e riflessiva osservazione
Lucia Andriolo Stagno legge sue riflessioni. Titolo: Anno uno dopo il covid https://anchor.fm/lastanzadellevoci/episodes/Lucia-Andriolo-Stagno-legge-sue-riflessioni–Titolo-Anno-uno-dopo-il-covid-e184f0p

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